Galleria laboratori didattici organizzati in occasione di mostre archeologiche

I laboratori, a cura dell'AAT, vengono strutturati in tre parti:

 
Trulla.png
 

1

Introduzione teorica accompagnata da immagini, fotografie e animazioni grafiche in Power Point


2

Laboratorio volto a concretizzare l'esperienza teorica e coinvolgere gli allievi in prima persona


3

Visita all'esposizione con compilazione di schede didattiche

 

21.XII.2015—
17.VI.2016

Scavi al Palasio

In occasione dell'esposizione archeologica Scavi al Palasio dapprima presso la Sala del Consiglio comunale di Giubiasco poi presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona, l'Associazione Archeologica Ticinese – in collaborazione con il Centro di risorse didattiche e digitali e l'Ufficio beni culturali – ha proposto una serie d'iniziative indirizzate alle scuole elementari e medie della Svizzera italiana.

L'esposizione presentava i corredi funerari restaurati provenienti da alcune tombe rinvenute in occasione dello scavo condotto dal Servizio archeologico cantonale a Giubiasco-Palasio nel 2013. L'indagine ha riportato alla luce una necropoli di una trentina di sepolture a inumazione risalenti a un periodo compreso tra il IV e il II secolo a.C., periodo in cui il Cantone Ticino era abitato dai Leponti, popolazione di origine celtica che svolgeva un ruolo fondamentale come intermediario negli scambi commerciali tra il mondo mediterraneo e le popolazioni celtiche. A seguito di questi contatti con altre genti i Leponti raggiunsero un certo livello di benessere, ben evidenziato dagli oggetti che compongono i corredi funerari presentati in mostra.


La proposta didattica

Per avvicinare il pubblico più giovane, e in particolare quello delle scolaresche, a questa antica popolazione della Svizzera italiana sono stati proposti due laboratori didattici:

Trame e intrecci leponzi

Destinatari: classi III/IV/V scuola elementare
Durante il laboratorio venivano presentati in modo semplice e divertente alcuni aspetti della vita quotidiana dei Leponti, come la filatura e la tessitura, la moda e l'abbigliamento, ecc. Una breve presentazione di immagini e coinvolgenti supporti didattici introducevano al tema trattato. Seguiva l'attività manuale durante la quale si lavorava direttamente su piccoli telai orizzontali in legno sui quali erano fissate le fibre dell'ordito. Con l'esecuzione della trama veniva così realizzata da ogni partecipante una piccola porzione di tessuto.

Scrivere da Leponti

Destinatari: classi I/II scuola media
In occasione del laboratorio venivano affrontati vari aspetti della vita quotidiana e dell'organizzazione sociale dei Leponti, che per primi introdussero la scrittura in queste regioni. Una breve presentazione di immagini e coinvolgenti supporti didattici introducevano al tema trattato. Seguiva l'attività manuale che prevedeva la realizzazione di un sacchetto in stoffa dipinto con le lettere dell'alfabeto e con i motivi dell'iconografia dei Leponti. Il prodotto finale rimaneva nelle mani degli alunni e costituiva così un ricordo indelebile della giornata trascorsa in compagnia degli antichi abitanti del Ticino.


7.IX.2012—
6.VI.2013

Mercurio & co. culti e religione nella casa romana

Quali culti praticavano gli antichi romani 2'000 anni fa all'interno delle loro case? A quali divinità erano rivolte le loro preghiere e destinate le loro offerte?
In occasione dell'esposizione archeologica Mercurio&Co. Culti e religione nella casa romana che si è tenuta presso il Museo di Castelgrande a Bellinzona dal 7 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, la AAT, in collaborazione con il Centro didattico cantonale e l'Ufficio dei beni culturali, ha proposto una serie di iniziative indirizzate alle scuole elementari e medie della Svizzera italiana.

Gli incontri erano articolati in due momenti:

  • visita all'esposizione: dopo esser stati brevemente introdotti alla tematica, gli allievi seguivano un percorso espositivo che li conduceva all'interno di una casa romana, dove illustrazioni e quadri d'ambiente facevano vivere l'esperienza di trovarsi partecipi dei gesti e dei rituali privati romani, osservando come queste pratiche scandivano ogni fase della vita quotidiana nell'antichità. Importanti reperti archeologici provenienti da tutta la Svizzera svelavano gli aspetti legati alla religione romana nella sfera privata. La mostra era inoltre arricchita da una sezione concernente i rinvenimenti provenienti da scavi del Cantone Ticino che permettono un importante approfondimento sul nostro territorio.

  • laboratorio: attraverso un coinvolgimento in prima persona gli allievi partecipanti erano invitati a svolgere un laboratorio in cui venivano approfonditi e verificati alcuni aspetti inerenti alla vita quotidiana in epoca romana, in particolare in relazione alla sfera cultuale.


La proposta didattica

Per tutti gli dei! Sulle tracce delle divinità romane

Destinatari: classi IV e V scuola elementare
Il laboratorio vuole approfondire la tematica del culto e di alcuni aspetti mitologici della religione romana attraverso la conoscenza delle principali divinità adorate all'epoca. Le loro caratteristiche, i loro attributi ed alcuni aspetti del mito verranno scoperti dagli allievi che si troveranno a vestire i panni di Giove, Giunone, Mercurio & Co.

V·S·L·M· Un messaggio per gli dei

Destinatari: classi I e II scuola media e classi III e IV latinisti scuola media
Le iscrizioni votive aiutano gli archeologi a ricostruire alcuni aspetti del culto, delle credenze e delle pratiche rituali svolte dagli antichi romani. Durante il laboratorio i ragazzi riceveranno alcune nozioni basilari sulla lingua latina e sull'onomastica e conosceranno alcune regole dell'epigrafia latina. In seguito ogni partecipante sarà invitato a realizzare una tabula ansata (tavoletta con iscrizione votiva) sfruttando le nozioni acquisite. Il prodotto finale resterà agli alunni.

Vi era inoltre la possibilità di visite guidate (anche in lingua francese e tedesca) all'esposizione per le classi del secondo ciclo della scuola media e per classi delle scuole medie superiori.


23.III—
28.VI.2009

Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio

Dal 23 marzo al 28 giugno 2009 il Castelgrande di Bellinzona ha ospitato una mostra di grande richiamo, dedicata a una delle maggiori e più recenti scoperte archeologiche dell'ultimo secolo: Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio. Promossa dal Museo cantonale di storia naturale e dall'Ufficio dei beni culturali, la mostra è stata realizzata secondo la più moderna museografia e con l'ausilio di supporti multimediali interattivi. Inaugurata nel 2007 al Museo storico di Stoccolma, ha proseguito il suo itinerario attraverso l'Europa, dapprima in Danimarca (2008), quindi in Ticino quale unica tappa in Svizzera, per poi ripartire alla volta di Londra (2010).

In occasione di questa esposizione l'AAT, con la collaborazione del Centro didattico cantonale, ha proposto una serie di iniziative indirizzate alla scuola, in modo particolare alle classi del secondo ciclo della scuola elementare e del primo biennio della scuola media. L'offerta didattica ha avuto lo scopo di avvicinare i ragazzi alla scoperta del Neolitico e dell'età del Rame, periodo in cui visse Ötzi. L'impegnativo tema della ricostruzione del passato è stato affrontato in modo semplice e divertente con il coinvolgimento attivo degli alunni.


La proposta didattica

Un giorno nel Neolitico

Destinatari: secondo ciclo scuola elementare
A ogni allievo è consegnato un sacchetto contenente un tipo di materiale (selce, lana, corno, ecc.) o la riproduzione di un utensile adoperato durante il periodo preso in considerazione. Gli allievi a turno descrivono le caratteristiche del proprio materiale/utensile basandosi solo sullo stimolo sensoriale. Una volta riconosciuto il reperto nascosto, si discute sul suo possibile utilizzo e gli allievi sono invitati a mettere in relazione l'oggetto con le varie attività rappresentate nel grande quadro d'ambiente che illustra i principali aspetti della vita quotidiana di un giorno nel Neolitico e serve da supporto per immaginare il passato.

Dalle tracce alla storia

Destinatari: I - II anno scuola media
A ciascun gruppo di allievi si consegna una scatola che nasconde delle riproduzioni di reperti del Neolitico e dell'età del Rame, nonché disegni e brevi testi che ne spiegano la funzione. Gli allievi diventano protagonisti dell'esperienza: come un archeologo che interpreta il reperto e lo trasforma in documento per la ricostruzione storica, analizzano gli oggetti, si pongono delle domane e formulano delle ipotesi sulla sua funzione. Una volta compreso il significato del reperto, lo individuano nel grande quadro d'ambiente e lo illustrano ai compagni.


27.IV.2006—
15.IV.2007

Stabio antica. Dal reperto alla storia

Dal 27 aprile 2006 al 15 aprile 2007 il Museo della civiltà contadina del Mendrisiotto a Stabio ha ospitato la mostra "Stabio antica. Dal reperto alla storia", che illustrava la storia di Stabio e delle terre del Ticino dall'età del Ferro al Medioevo attraverso significative testimonianze archeologiche.

In occasione di questa esposizione l'AAT, in collaborazione con il Museo della civiltà contadina del Mendrisiotto e l'Ufficio dei beni culturali, ha proposto una serie di iniziative indirizzate alle scuole di ogni ordine e grado.


La proposta didattica

Il detective della memoria

Ricostruzione di "quadri di vita", grandi cartelloni che rappresentano gli ambienti tipici dell'epoca lepontica, romana e longobarda. I ragazzi vestono i panni degli archeologi scavando in cassette contenenti sabbia dove sono nascoste delle riproduzioni grafiche di oggetti esposti in mostra.

Archeogiocando

Giochi, indovinelli e puzzle per ripercorrere divertendosi i temi trattati in mostra.

Dal Leponzio al Latino

Ogni partecipante personalizza una maglietta con timbri che riproducono l'alfabeto degli antichi abitanti del Ticino - il Leponzio - e con figure dell'iconografia lepontica o degli antichi Romani.

La tessitura

Atelier finalizzato ad approfondire con la pratica l'attività della tessitura, uno degli aspetti della vita quotidiana delle donne del passato.


20.V—
20.XII.2000

I Leponti. Tra mito e realtà

Dal 20 maggio al 20 dicembre 2000 il Castello Visconteo e le sale di Casorella a Locarno hanno ospitato la mostra "I Leponti. Tra mito e realtà". L'esposizione, nata all’interno di un progetto di studi archeologici che ha coinvolto il Dicastero Musei e Cultura della Città di Locarno, il Gruppo Archeologia Ticino e l’Ufficio dei beni culturali, ha illustrato le recenti acquisizioni sulle antiche popolazioni celtiche, identificate dagli autori antichi greci e romani come Leponti (o Leponzi), che si insediarono nei territori corrispondenti all’odierno Canton Ticino, a una parte della Lombardia occidentale, alla Val d’Ossola e all’alto Vallese, e la cui storia interessa tutto il millennio che precede la nascita di Cristo.

Una selezione di oggetti e reperti significativi, in grado di documentare i vari aspetti della cultura di queste popolazioni protostoriche, ha accompagnato gli alunni attraverso un percorso sviluppato per temi – gli insediamenti abitativi, la produzione artigianale, gli scambi, la morte e le necropoli, i culti, il mito nelle fonti antiche, la numismatica e l’epigrafia – in una successione cronologica dalla fine dell’età del Bronzo alla romanizzazione.


La proposta didattica

Scrivere da Leponti

Alcune figure dell’iconografia lepontica e l’alfabeto usato dagli abitanti del Ticino nel corso dell’età del Ferro, vengono utilizzati per personalizzare una maglietta.

Il mestiere dell’archeologo

I ragazzi vestono i panni dell’archeologo, provano l’emozione della scoperta e la soddisfazione della ricostruzione storica, simulando uno scavo archeologico in cassette celanti fedeli riproduzioni di alcuni reperti dell’età del Ferro esposti in mostra.