Il megalitismo in Europa occidentale

martedì 30 gennaio

Lugano, Università della Svizzera italiana (USI), Aula multiuso della Facoltà di Teologia di Lugano, ore 20.30.

Conferenza di Florian Cousseau, professore assistente all’Università di Ginevra.

IN FRANCESE

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Alla fine della Preistoria in Europa occidentale, le nuove comunità agrarie e sedentarie della seconda metà del V millennio a.C. cambiarono le proprie pratiche funerarie e cerimoniali. Iniziarono a costruire architetture in pietra, dette dolmen, che venivano utilizzate per depositare alcuni dei loro morti. Inoltre, nel Neolitico furono erette diverse migliaia di menhir, isolati o disposti in grandi allineamenti. Queste strutture megalitiche hanno da sempre dato origine a numerose leggende che hanno alterato l’immagine che ne abbiamo oggi. I monumenti più antichi si trovano sulla costa atlantica dell’Europa. Esistono diverse ipotesi per spiegare questa comparsa: o diversi centri geografici hanno adottato il megalitismo nello stesso momento, oppure il fenomeno si è diffuso lungo il mare. In quest’area è presente una coerenza morfologica, con varianti locali. Ad esempio, alcuni di questi monumenti possono raggiungere dimensioni gigantesche con l’intento di avere un impatto importante sul paesaggio. Nuove ricerche permettono di migliorare la nostra comprensione di queste strutture, in particolare adattando i metodi utilizzati per studiare castelli e cattedrali. Questi lavori rivelano l’alto livello di competenze e conoscenze dei costruttori, supportando l’idea di una specializzazione all’interno della comunità. I criteri di selezione degli individui che han- no avuto il privilegio di essere deposti nelle tombe sono rimasti a lungo un mistero. La paleogenetica offre oggi alcune risposte, oltre a fornirci informazioni sul funzionamento delle società del Neolitico.
Il fenomeno megalitico è ben radicato a nord delle Alpi, ma è apparso solo più tardi. Oltre ai famosi esempi della necropoli del Petit-Chasseur a Sion in Vallese e di Saint-Martin-de-Corléans in Valle d’Aosta, delle recenti indagini archeologiche condotte a Claro hanno riportato alla luce il primo sito megalitico nel Cantone Ticino. Sono state identificate diverse pietre erette che rivelano una struttura monumentale tar- do preistorica sconosciuta prima di questa scoperta. 

Florian Cousseau

Specialista in megalitismo all’Università di Ginevra, Florian Cousseau ha iniziato la sua formazione nella Francia occidentale all’Università di Nantes. Nel 2016 ha conseguito un dottorato presso l’Università di Rennes 1 consistente in una rilettura delle principali architetture megalitiche della Francia occidentale. Per farlo, ha adattato alla Preistoria un metodo applicato agli edifici antichi e medievali: l’Archeologia dell’Architettura. Ha così rinnovato la nostra conoscenza della vita in questi siti e delle tecniche di costruzione. La sua competenza si è estesa anche al Vicino Oriente, dove sta collaborando allo studio dei dolmen nel nord del Libano. Nelle Alpi, ha guidato l’équipe incaricata di studiare le recenti scoperte di nuove stele decorate e dipinte a Sion, nel Vallese. Su invito dell’Ufficio dei beni culturali, ha potuto confermare il fenomeno megalitico di Claro, nel Canton Ticino. Dal 2019 dirige lo scavo di Goasseac’h in Bretagna, uno dei più grandi monumenti neolitici d’Europa. Costruito quasi interamente in pietre a secco, misura 110 m di lunghezza e conta attualmente nove camere di sepoltura. Il programma di ricerca internazionale avviato intorno al tumulo di Goasseac’h costituirà negli anni a venire un importante punto di riferimento per la comprensione del megalitismo europeo.

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